Abbiamo avuto modo di parlare, già tante volte nei precedenti articoli, di come la musica non sia un semplice agglomerato di note ma vada a costituire u potentissimo mezzo di comunicazione, il quale facilita (talvolta) la comprensione più di quanto non riescano a farlo le parole.

La musica è, senza troppe giri di parole, una forma di arte; è autonoma di per sé, ma, la magia vera e propria si ha quando si mixa ad un’altra forma di arte : il cinema.

Affermiamo, dunque, che la musica renda ancora più coesi gli elementi cinematografici e che sia un mezzo acustico dalla grande portata, fino a determinare sensazioni e vibrazioni emotive che si possono legare alla psicologia dei personaggi esposti in un testo audiovisivo.

Nel cinema, la musica ha da sempre il ruolo di narrare al meglio ogni emozione che, visivamente, è rimandata da una “semplice” immagine.

Questo arreca un grande valore aggiunto alla scena e non un qualcosa di affiancato “tanto per”.

E dunque, avviene l’incontro tra due sensi :

  • Da un lato ciò che vediamo (la vista che cattura le immagini);
  • Dall’altro, ciò che sentiamo (l’udito che afferra le melodie).

Il risultato finale è un  potenziamento della percezione della scena esposta.

“La musica ha il ruolo importante e fondamentale di poter dire quello che la parola o l’immagine non dicono. Svelare dei movimenti psicologici, affettivi che non possono essere detti in nessun altro modo”.

Questo è quanto afferma un articolo pubblicato su un sito web e, certamente, sostenuto anche da esperti nel settore.

Anche noi comuni spettatori potremmo assumere questa teoria come nostra, poiché soggetti che hanno sperimentato tale esperienza al cinema, comodamente seduti sul divano di casa propria guardando la tv o nelle varie piattaforme (Netflix, Disney Plus) che offrono servizi dallo stampo cinematografico.

Inoltre, lo sviluppo e la storia della musica e del cinema sono stati paralleli : hanno subito un “modellarsi in base alle tendenze culturali, alle preferenze del pubblico e alle fasi storiche che si stavano vivendo”.

Possiamo fissare una data certa dell’inizio del cinema muto : 6 gennaio 1890. I fratelli Lumière decisero di proiettare il celebre cortometraggio : “L’Arrivèe d’un train en gare de La Ciotat” (i 45 secondi che lo costituiscono sono definiti dal “silenzio assordante”).

Michel Chion è il teorico che, più di ogni altro, ha studiato le funzioni del suono nel cinema e ne ha parlato proprio come di un valore aggiunto, espressivo ed informativo. Per lui il suono arricchisce il senso di un’immagine presentata / proiettata e dà quasi l’impressione immediata di catalizzare il tutto nella memoria, creando un ricordo che si conserva.

Continuiamo a donare informazioni al nostro discorso sottolinenando il fatto che le funzioni della musica nei film siano molteplici :

  1. Esprime i sentimenti dei personaggi;
  2. Anticipa allo spettatore cosa potrà accedere di lì a poco circa la scena cui sta assistendo;
  3. Amplifica le sensazioni (come già prima detto);
  4. Sottolineare con discrezione ciò che le immagini dicono, esprimendo musicalmente il ritmo e i movimenti delle scene;
  5. Definire il carattere di un personaggio;
  6. Contrastare le immagini evocando situazioni o sentimenti in contrasto con le immagini;
  7. Collegare diverse scene, apparentemente separate l’una dall’altra;
  8. Prolungare l’azione precedente, in modo da consentire allo spettatore di continuare ad assaporare gioie e malinconie;

Se dovessimo procedere per un’analisi più professionale potremmo dire che in ambito cinematografico nasce il termine “colonna sonora” per indicare la musica di un film.

Il sonoro del film, secondo questo template, viene registrato sulla pellicola cinematografica, seguendo un senso longitudinale di scorrimento e per un’area ben delimitata (che, per l’appunto, prende il nome di colonna).

Alcuni film, addirittura, si definiscono “musical” perchè il loro genere cinematografico ha uno sviluppo narrativo e drammaturgo secondo una struttura basata su canzoni e danze.

MA CHI SCEGLIE LA MUSICA PER I FILM?

Proprio come un regista che gestisce l’intera troupe di un film o di un video, un supervisore musicale lavora all’interno di un determinato budget per realizzare la propria visione creativa.

Negli aspetti tecnici, poi, il sonoro cinematografico è il suono del film.

I RUMORI :

I rumori che lo spettatore sente sono quasi sempre prodotti artificialmente da un tecnico, il rumorista, il cui compito è quello di ricreare in studio, con oggetti di vario tipo, suoni e rumori dell’ambiente. Il regista poi aumenta o diminuisce l’intensità dei rumori a seconda dei risultati espressivi che vuole raggiungere. 

I rumori che accompagnano il film hanno la funzione di evocare l’ambiente e la situazione nella quale si sta svolgendo l’azione: tintinnìo di bicchieri e posate se la scena si svolge in cucina, fruscio di foglie in un bosco, il frastuono caotico del traffico in una strada metropolitana.

Pugni, schiaffi e cadute sono nel film molto più rumorosi che nella realtà: infatti quanto più forte è il rumore che accompagna un pugno sulla scena tanto più intenso, nella mente dello spettatore, è il dolore che esso provoca. Dunque tutto ciò che sentiamo nel film non è mai casuale, ma è sempre il frutto di precise decisioni del regista.

La musica del film può nascere dentro la scena o essere del tutto estranea a essa.

A volte la musica rinforza le emozioni suscitate dalle immagini: una musica calma e serena commenta la passeggiata tranquilla del protagonista, mentre una musica concitata e minacciosa accompagna il tentativo di allontanarsi da un pericolo imminente. In questo caso, quando cioè la musica accentua le impressioni suggerite dallo schermo , siamo di fronte a un uso convergente della musica (sincronismo).

A volte invece la musica è chiaramente in contrasto con ciò che la scena mostra. Si dice allora che il regista fa un uso divergente della musica (asincronismo).

Tra i più grandi degni di nota per aver scritto delle magnifiche colonne sonore, non potremmo non citare Ennio Morricone : il maestro ha composto circa 500 colonne sonore per film di registri dall’alto calibro.

Per Info:

Associazione Scuola Musicale Gastone Bini

Lungarno Mediceo n.35

Tel./Whatsapp 338.3983469

ass.gbini@gmail.com

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